La sala mensa esistente della scuola media Gramsci ad esclusivo servizio degli studenti e del personale scolastico è stata dimensionata per 160 posti. I locali cucina e servizi annessi, a servizio anche di altri plessi scolastici del comune di Orbassano, ha una potenzialità di circa 1200 pasti giornalieri. I sopralluoghi preliminari in loco e i colloqui avuti con la direttrice didattica, il personale docente e gli addetti al servizio di ristorazione hanno evindenziato molteplici criticità, sia di carattere qualitativo : carenze igienico-sanitarie e di confort ambientale nel locali mensa e cucina, che quantitativo - deficit spaziale -: carenza degli spazi di lavoro, mancanza di separazione tra gli spazi di deposito e lavaggio, mancanza locale derrate alimentari deperibili.
La soluzione architettonica adottata, connota le superfici in ampliamento, diversificando l’immagine dei nuovi spazi in progetto e facilitando una lettura immediata delle nuove superfici e volumetrie, evitandone una scontata mimetizzazione con i volumi esistenti. L’immediata riconoscibilità formale delle parti in ampliamento è stata perseguita sia attraverso l’utilizzo delle superfici di rivestimento, con l’utilizzo di blocchi “splittati” a geometria variabile (tipo Vibropak di colore chiaro) che nell’articolazione spaziale dei nuovi volumi in progetto. In particolare, i fronti di ampliamento della mensa, dilatano visivamente la prospettiva verso il giardino adiacente e facilitano l’accesso-esodo al coperto attraverso l’inserimento di due scale rettilinee: la prima di accesso in direzione est e la seconda , di esodo, verso sud.
Il fronte prospiciente il giardino è connotato spazialmente da una rampa interamente coperta che consente un percorso agevole alla mensa e agli spazi di servizio annessi. Analogamente, i nuovi corpi di fabbrica in ampliamento, posti in adiacenza ai locali cucina si caratterizzano dalla diversificazione formale delle superfici in funzione del loro utilizzo: evidenziando i volumi del deposito derrate in blocchi “splittati” , in contrapposizione al percorso a rampa destinato al carico e scarico, pensato come un tunnel a struttura metallica con pareti vetrate aperte verso il giardino, che rimanda ad un immaginario architettonico più “tecnologico” di trasparenza e leggerezza costruttiva, in contrapposizione all’immagine di solidità e “ancoraggio al suolo” delle volumetrie rivestite in blocchi "slittati".
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