L’edificio di proprietà comunale, rappresenta una testimonianza significativa del patrimonio produttivo e costruttivo del territorio Carignanese. Le volumetrie essenziali, anche se “nobilitate” dalle decorazioni pittoriche semplici che incorniciano le grandi aperture modulari finalizzate all’illuminazione degli spazi interni, poste in corrispondenza delle facciate, imprimono all’edificio un carattere sobrio ma non privo di un certo fascino. A testimoniare il suo antico utilizzo molitorio, oltre naturalmente ai meccanismi interni, è rimasta la presenza visibile del vecchio canale, ormai privo dell’acqua che lambiva un tempo l’edificio, trasformatosi nel corso degli anni in gerbido incolto. Permane tuttora una passerella in legno e metallo, fortemente deteriorata, che consentiva l’attraversamento del corso d’acqua. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di restaurare l’edificio e ciò che é al suo interno, ritenendolo patrimonio della comunità e un esempio significativo di archeologia industriale.
Si é ipotizzato un suo futuro utilizzo a destinazione didattico-museale. L’edifico, in passato, è stato oggetto di studio sia in ambito architettonico che storiografico; questo ha reso possibile una raccolta di materiali significativi, sia di carattere tecnico-documentario, sia legati alla storia e all’ evoluzione delle tecniche e modalità produttive.
Le norme di legge per rendere accessibile e visitabile anche ai disabili il Mulino hanno orientato la progettazione verso uno schema spaziale che prevede i collegamenti verticali, localizzati in un blocco di nuova costruzione in struttura metallica e rivestimento ligneo, esterno al Mulino. Poichè gli spazi interni vincolati dalla presenza dei macchinari, non consentono di risolvere il problema dei collegamenti tra i vari piani con l’inserimento all’interno della costruzione, di nuove scale e ascensore senza stravolgere la situazione strutturale esistente.
Il progetto prevede:
Il progetto prevede inoltre, se pur in dimensioni ridotte, la reimmissione dell’acqua nel canale esistente opportunamente restaurato. A medio termine si prevede la bonifica del canale con la riduzione dei carichi di portata e la sistemazione di un percorso attrezzato a fianco del rio. Attraverso il ponte si raggiunge lo spazio dove oggi sono presenti degli orti, che verranno eliminati realizzando una nuova sistemazione a verde. In un secondo tempo si è ipotizzato il completo restauro e riutilizzo degli ingranaggi delle turbine.
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